C’è chi lo vede come un passatempo e chi come un lavoro, è del trading online che stiamo parlando!
La notorietà di questa pratica è cresciuta vertiginosamente negli ultimi anni, ma in pochi hanno un’idea chiara di cosa si tratti. Siccome sempre più persone sono attratte dalle infinite possibilità di questo mondo, è utile chiarire alcuni aspetti!
Innanzitutto, a cosa è dovuto il successo del trading online?
Fino agli anni 90 l’unico modo per comprare strumenti finanziari era rivolgersi ad un intermediario, il broker, che si occupava solo di svolgere transazioni in nome e per conto dei soggetti richiedenti e che non veniva quindi coinvolto direttamente nello scambio con il proprio patrimonio, limitandosi ad eseguire l’ordine delineato dal contratto di mandato. Vengono invece detti dealer coloro che impiegavano le loro risorse personali per porsi come controparte debitrice o creditrice dell’ordinante. Questa figura venne però sostituita successivamente da piattaforme online nelle quali è possibile svolgere transazioni in piena autonomia.
La comparsa di questi strumenti ha rivoluzionato l’approccio degli investitori con il mercato finanziario. Infatti, il processo di acquisto dei prodotti finanziari risulta semplificato e immediato.
Grazie a queste piattaforme gli operatori hanno ora il pieno controllo su ciò che investono e su quali siano i possibili guadagni. In altre parole, l’investitore diventa padrone di sé stesso!
Strumenti finanziari
Torniamo a noi! Sappiamo ormai che fare trading significa eseguire transazioni di strumenti finanziari su una piattaforma online, ma che cosa sono esattamente?
Si tratta di prodotti che possono essere acquistati e venduti sul mercato finanziario e i principali con cui potresti operare sono:
Tra i benefici che portano ci sono il ricevere i dividendi dell’azienda e il diritto di voto durante i ritrovi degli azionisti. Esistono due tipi di stock, le common stock e le preferred stock. Le prime sono in genere più rischiose delle seconde. Infatti, le preferred stocks hanno priorità nella spartizione dei dividendi a fronte di una riduzione del potere decisionale.
Se da una parte abbiamo sicurezza e remunerazioni costanti, dall’altra i bonds hanno tassi di rendimento molto bassi, specialmente a seguito della crisi del 2008. Solo in caso di obbligazioni estremamente rischiose, come quelle dei Paesi emergenti, è possibile, a fronte della sottoscrizione di rischi maggiori, un migliore rendimento. Come le azioni, anche le obbligazioni vengono emesse da un’azienda per raccogliere capitale.
Chi fa trading?
Le classificazioni dei trader possono essere più o meno specifiche.
Una prima classificazione più generale li divide in due gruppi:
Una seconda classificazione più specifica è data dagli strumenti decisionali utilizzati dal trader:
Infine, un ulteriore suddivisione divide gli speculatori a seconda dell’orizzonte temporale delle proprie operazioni:
Trading vs investimenti
Uno dei primi errori in cui inciampa una persona che si avvicina al mondo del trading è quello di pensare che trading e investimenti coincidano con la stessa attività. Entrambe le pratiche consistono nell’impiego di un capitale per acquistare strumenti finanziari e questa analogia porta spesso molta confusione. Trading e investimenti presentano varie differenze dalle strategie alle metodologie applicate.
L’investimento riguarda generalmente un impiego di capitale che può portare i suoi frutti in un’ottica di medio-lungo periodo. Il margine di guadagno è il risultato di dividendi oppure di una plusvalenza, con la quale si intende la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto di un determinato strumento finanziario.
Quando decidi di investire, acquisti un asset per conservarlo nel tempo e accetti il rischio di un possibile calo dei prezzi. La speranza è quella che il mercato si muova seguendo le tendenze precedenti per poter registrare dei guadagni. Possono essere attuati dal singolo investitore o tramite consulenti finanziari.
Sono quindi riscontrabili alcune differenze! Prima di tutto l’arco temporale, in quanto il trading, contrariamente agli investimenti, si svolge nel breve termine. Un trader come abbiamo visto compra strumenti finanziari per poi rivenderli dopo pochi minuti, ore e in alcuni casi giorni. Il trading inoltre trova profitto sia dai mercati rialzisti che da quelli ribassisti mentre gli investimenti li trovano solitamente dai mercati rialzisti. Il termine‘solitamente’è dovuto al fatto che in passato si sono registrati investimenti su mercati ribassisti!
Cosa si intende con mercato ribassista?
Il mercato ribassista è un mercato che in cui il valore delle stock o simili si abbassa. I trader possono trarre profitti da questa situazione!
Per capire bene di cosa si tratti è necessario introdurre la ‘vendita allo scoperto’. Questa è una pratica che consiste nella vendita di titoli che non sono nelle mani del trader, ma presi ‘in prestito’ dietro il versamento di una somma di denaro, con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un movimento ribassista del mercato azionario.
Se il meccanismo non ti è ancora chiaro, prova a capirlo con questo esempio:
Un consiglio per i principianti…
Spesso i neofiti vengono in contatto con le immense possibilità di questo mondo, investono i propri risparmi e li perdono in poco tempo. Il trading è un mondo dinamico dal quale è facile farsi travolgere. Strategia, studio e capacità di analisi sono essenziali. Ma a volte non basta, è consigliabile almeno per il primo approccio l’aiuto di un consulente per essere introdotti nel migliore dei modi nel trading online!
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