Hai sentito parlare di licenze Creative Commons ma non sai esattamente cosa siano?
In questo articolo ti daremo qualche utile informazione al riguardo!
Per introdurti all’argomento delle Creative Commons partiamo da un concetto che sicuramente conosci: il diritto d’autore. È uno strumento giuridico riguardante la proprietà intellettuale, che concede all’autore di un’opera una serie di diritti morali, nonché un monopolio temporaneo per quanto riguarda lo sfruttamento commerciale della stessa.
Innanzitutto, bisogna sottolineare che diritto d’autore e copyright non sono la stessa cosa. Si parla di diritto d’autore in paesi che hanno un ordinamento giuridico Civil Law, come la Francia e l’Italia, mentre in paesi Common Law, come ad esempio gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, la proprietà intellettuale è regolata dal copyright.
Anche se è presente una differenza tra questi due strumenti giuridici, esiste un elemento molto importante che li accomuna: tutte le opere protette da dritto d’autore o copyright si presentano sotto la formula “all rights reserved”.
Un altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è che il diritto d’autore, a differenza di quanto accadde ad esempio per la normativa brevettuale e dei marchi, si attiva automaticamente non prevedendo alcun tipo di formalità. Quindi, qualsiasi tipo di contenuto creato, è reso pubblico sotto la formula “all rights reserved”, a meno che non venga dichiarato esplicitamente altrimenti.
Parliamo ora di un altro concetto importante: il pubblico dominio.
Esso riguarda l’interesse collettivo che non sempre coincide con quello dei singoli autori. Dal punto di vista giuridico rappresenta l’insieme delle opere per le quali è terminato il monopolio temporaneo garantito dal diritto d’autore, e che quindi possono essere utilizzate liberamente e gratuitamente. Il pubblico dominio si presenta dunque sotto la formula “no rights reserved”.
Infine, le licenze Creative Commons rappresentano una via di mezzo tra il modello del copyright e quello del pubblico dominio, ed infatti si presentano sotto la formula “some rights reserved”.
Le licenze Creative Commons sono nate come diretta conseguenza della diffusione di Internet.
Mentre il diritto d’autore riguardava il mondo della cultura e pochi personaggi legati ad esso, con l’avvento della tecnologia le cose sono cambiate: ogni giorno milioni di persone si imbattono nel diritto d’autore pubblicando i loro contenuti originali o condividendo quelli che trovano in rete. Da molti anni a questa parte si è provato a modificare le normative giuridiche riguardanti il diritto d’autore, in modo da rivedere tutto alla luce della nuova realtà del digitale. Ovviamente questo processo è tutt’altro che semplice e ancora oggi non si è trovata una soluzione definitiva.
Le licenze Creative Commons sono nate come diretta conseguenza della diffusione di Internet.
Mentre il diritto d’autore riguardava il mondo della cultura e pochi personaggi legati ad esso, con l’avvento della tecnologia le cose sono cambiate: ogni giorno milioni di persone si imbattono nel diritto d’autore pubblicando i loro contenuti originali o condividendo quelli che trovano in rete. Da molti anni a questa parte si è provato a modificare le normative giuridiche riguardanti il diritto d’autore, in modo da rivedere tutto alla luce della nuova realtà del digitale. Ovviamente questo processo è tutt’altro che semplice e ancora oggi non si è trovata una soluzione definitiva.
Creative Commons è un’organizzazione no-profit nata nel 2001 per iniziativa del professore Lawrence Lessig, docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Stanford, e considerato uno dei più grandi esperti di diritto d’autore negli Stati Uniti. L’organizzazione ha rivoluzionato il concetto di copyright con l’introduzione di nuove licenze di distribuzione. Lo scopo è quello di facilitare la pubblicazione e la condivisione del lavoro creativo in modo da creare un “commons” di conoscenza e cultura accessibile globalmente e legalmente. Nel 2003 è partito ufficialmente il progetto di traduzione e adattamento delle licenze Creative Commons al sistema giuridico italiano. Capo del progetto è il professore Marco Ricolfi, docente presso l’Università degli Studi di Torino. Al team, oltre ad altri, si affianca anche il professore Juan Carlos de Martin, docente presso il Politecnico di Torino.
Prima di dire quali siano effettivamente le licenze ricapitoliamo alcuni concetti fondamentali:
Premesso ciò, le sei licenze Creative Commons sono:
Come abbiamo visto le licenze CC consistono in una rinuncia ad alcuni dei diritti che si hanno sulla propria opera a favore di terzi. Vediamo adesso in quali situazioni questo può essere vantaggioso.
“Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare, mi darà gioia se la apprenderò per me solo. Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione, di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei.” Lucio Anneo Seneca
Fonti: